MUSEI CIVICI - QUALE FUTURO

MUSEI CIVICI - QUALE FUTURO

mercoledì 30 ottobre 2013

I MUSEI CIVICI NELLA PROSPETTIVA FISCALE

Musei civici e prospettive fiscali

(abstract)
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Maria Cecilia Fregni
Università di Modena

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In Italia manca un sistema organico di norme fiscali riguardanti l'attività culturale , la gestione e la tutela dei beni storico-artistici , oltre che del paesaggio: vi sono singole disposizioni, contenute nelle varie leggi d'imposta senza una visione d’insieme.
Per i Musei civici è particolarmente rilevante il collegamento con il territorio; si assiste negli ultimi anni ad una tendenziale attrazione verso modelli privatistici del tipo fondazione, che vengono considerati più consoni rispetto ad un organismo pubblico a gestire il patrimonio museale secondo criteri di efficienza e ad attrarre e gestire i finanziamenti, soprattutto da parte dei privati, persone fisiche o imprese (ma occorre molta attenzione: non vi è un modello ottimale da prescegliere a priori; si veda per esempio il  "fallimento" delle fondazioni liriche).
E’ bene dunque porre molta attenzione  al passaggio dal pubblico al privato, sia pure nel contesto no profit.
Rilevanti sono infatti i rischi di “aziendalizzazione” dei musei, con il ricorso a logiche d’impresa, e dunque di profitto, avulse dal contesto, in cui l’obiettivo è il pareggio di bilancio e l’utilizzo dei fondi secondo criteri di trasparenza e corretta gestione .
Vi è inoltre un rapporto a volte conflittuale tra fondazioni bancarie, che rientrano tra gli enti no profit, e musei: le fondazioni bancarie sono tra i principali erogatori di fondi, ma sovente si sovrappongono ai musei come enti direttamente "erogatori" di cultura.
E’ bene ricordare come l'attività museale sia quasi interamente defiscalizzabile attraverso esenzioni ed agevolazioni, sia nell'ambito delle imposte dirette che in quello delle imposte indirette (ma permangono problemi di imposizione completa, per esempio nell'ambito dell'Irap, che incide anche sui costi per il personale, così come potrebbero esservi problemi in relazione a tributi locali, per  esempio in relazione alla tassa sui rifiuti o alla fiscalità immobiliare). Le esenzioni ed agevolazioni fiscali sono sottoposte a controlli da parte dell'Amministrazione finanziaria.
 Tra i finanziamenti da parte dei privati, ancora poco conosciuto e utilizzato è il cd. mecenatismo delle erogazioni liberali ( la filantropia può risultare vantaggiosa per il beneficiante, anche se, in Italia, non ai livelli di altri Paesi, come negli USA), che si attua attraverso la deducibilità parziale dal reddito del mecenate.
Vi è differenza nel regime delle erogazioni liberali (deducibilità parziale dal reddito del donante) rispetto al regime delle sponsorizzazioni (che rientrano a pieno titolo nell'attività d'impresa e sono completamente deducibili in relazione a finanziamenti erogati per eventi sportivi o culturali anche sul patrimonio pubblico). Per un’impresa, potrebbe essere più vantaggioso il ricorso alla sponsorizzazione che al mecenatismo.
Manca in Italia uno studio che rilevi il bilancio effettivo del fronte elargizioni e dei suoi effetti negli ultimi venti anni.

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